Saponaria-officinalis
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Saponaria comune

Saponaria officinalis L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Saponaria officinalis L.

Nome comune

Saponaria comune

Parti usate

Parti aeree; Radice

Fitochimica

Olio essenziale (0,185%); Saponine (2,5-5%, incluse saponariosidi A e B); Flavonoidi (vitexina, saponaretina); Acido glicolico; Acido glicerico; Galattano (10.7%); Triterpenoidi; Monosaccaridi (fucosio, galattosio, rhamnosio, quinovosio, xilosio); Acido glucuronico

Botanica

La Saponaria comune, conosciuta scientificamente come Saponaria officinalis, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Il genere Saponaria conta attualmente 39 specie accettate. Il suo nome deriva dalla ricca presenza di saponine, dei glicosidi terpenici di origine vegetale.
Saponaria officinalis è caratterizzata da un rizoma strisciante e ramificato di colore bruno rossastro. I suoi fusti, che possono raggiungere un’altezza massima di 1 metro, sono eretti e possono essere glabri o lievemente pubescenti, presentando a volte una base legnosa.

Le foglie di questa pianta sono disposte in modo opposto lungo lo stelo e si dividono in due tipologie: quelle inferiori, ovali, oblunghe e leggermente ricurve, sono brevemente picciolate; quelle superiori sono invece sessili e si posizionano opposte ai nodi dello stelo. Le foglie possono essere coperte di peli corti o essere glabre, e presentano un margine rugoso con 3(5) nervature rilevate.

I fiori della saponaria comune, dal colore rosa di varia intensità, sono caratterizzati da 5 petali appena smarginati e un calice violaceo, tubuloso e pubescente. Si raggruppano in cime compatte all’apice degli steli, emanando un delicato profumo soprattutto nel tardo pomeriggio.

I frutti sono capsule oblungo-piriformi che si aprono attraverso 4 denti apicali. Al loro interno, contengono numerosi semi reniformi, neri, con una superficie tubercolata. Questa particolare struttura del frutto e dei semi è essenziale per la disseminazione e la riproduzione della pianta.

Raccolta

Il periodo di raccolta ottimale della Saponaria è in primavera, poco prima della fioritura, quando le radici hanno il massimo contenuto di saponine. Durante la fioritura estiva, la concentrazione di principi attivi diminuisce. Le radici vanno raccolte con cura, pulite da residui terrosi e fatte asciugare in ambienti freschi e ventilati, lontano dalla luce solare diretta. Questo processo preserva le proprietà medicinali della pianta, essenziale per la preparazione di prodotti fitoterapici efficaci.

Modalità d’uso

Uso interno:

  • Infuso: mescolare 15 grammi dell’erba in un litro d’acqua e portare a ebollizione per due minuti. Si consiglia di consumare una tazza al giorno, circa trenta minuti prima dei pasti. È importante preparare l’infuso e consumarlo immediatamente, evitando di lasciarlo in infusione per periodi prolungati a causa della sua potenziale tossicità.
  • Tintura (rapporto 1:5): assumere tra le 30 e le 50 gocce, fino a tre volte al giorno.
  • Estratto fluido (rapporto 1:1): la dose consigliata varia da 10 a 30 gocce, una o due volte al giorno.
  • Sciroppo (estratto fluido al 5%): da uno a tre cucchiai quotidiani sono l’indicazione.

Uso esterno:

  • Infuso: preparare un infuso con 60-80 grammi dell’erba per litro d’acqua, bollendo il tutto per dieci minuti. Questa soluzione può essere applicata localmente sotto forma di impacchi o lozioni sulla zona interessata.
  • Estratto fluido (rapporto 1:1): diluire 50-100 gocce in mezzo bicchiere d’acqua. Questa soluzione è adatta per essere utilizzata come collutorio o gargarismo per il trattamento della gola.
  • Estratto (rapporto 1:5): utilizzato per la creazione di creme o gel, da applicare direttamente sulla zona da trattare.

Utilizzo tradizionale

In medicina tradizionale, la Saponaria officinalis è utilizzata per trattare disturbi gastrointestinali e infiammazioni [1], ma anche per problemi cutanei e disturbi reumatici [4].

Ricerca scientifica

Attività espettorante

L’azione terapeutica di Saponaria officinalis è dovuta alla presenza di saponine. Queste esercitano un’azione espettorante, provocando una leggera irritazione della mucosa gastrica che, indirettamente, induce secrezione bronchiale. Le saponine irritano inoltre la mucosa bronchiale, facilitando l’eliminazione dell’espettorato [1].

Attività anti-urolitiasica

Un recente studio in vitro ha esaminato l’efficacia dell’estratto etanolico di Saponaria officinalis nell’inibire la formazione di calcoli renali. Testando l’estratto a diverse concentrazioni, si è osservato che è in grado di inibire significativamente sia la nucleazione che l’aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio, comparabile al farmaco di riferimento cystone [2]. Questi risultati suggeriscono che l’estratto di S. officinalis potrebbe essere un efficace trattamento naturale contro l’urolitiasi, indicando la necessità di ulteriori ricerche per identificarne i principi attivi e i meccanismi d’azione.

Attività antiulcerativa

Un altro studio in vitro ha esaminato gli effetti dell’estratto etanolico di Saponaria officinalis nel trattamento delle ulcere. L’estratto ha dimostrato una significativa capacità di neutralizzare gli acidi e di inibire l’enzima H+/K+-ATPasi, che è coinvolto nella produzione di acido nello stomaco [3]. Questi risultati suggeriscono che l’estratto potrebbe essere un potenziale trattamento alternativo per i disturbi digestivi. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per approfondirne il meccanismo d’azione e i componenti attivi.

Attività antimicrobica, antimicotica e antiossidante

Gli estratti metanolici delle parti aeree di S. officinalis hanno mostrato una forte attività antiossidante, neutralizzando sostanze dannose per le cellule, grazie ad una quantità significativa di composti fenolici (6,57 µg GAE/mg), noti per i loro effetti benefici sulla salute.
Gli stessi estratti hanno inoltre neutralizzato efficacemente vari microrganismi (19 su 27 testati tra batteri e funghi con zone di inibizione tra 6 e 23mm), suggerendo un potenziale uso anche in farmaceutica.
Gli estratti acquosi hanno invece mostrato solo una debole attività antimicrobica (contro 7 dei 27 microrganismi testati, con una zona di inibizione che varia tra 7 e 12 mm) [5].

Avvertenze e controindicazioni

La saponaria può presentare tossicità gastroenterica e sistemica.

Riferimenti

  1. Campanini, E. (2000). Dizionario di fitoterapia e piante medicinali (3a ristampa). Tecniche nuove.
  2. Ms. Sowmya B A, & Dr. Satish Pavuluri. (2023). In-Vitro Analysis of Ethanol Extract of Saponaria Officinalis for Antiurolithiatic Activity. Tropical Journal of Pharmaceutical and Life Sciences, 10(5), 57–62. https://doi.org/10.61280/tjpls.v10i5.147
  3. Ms. Sowmya B.A, & Dr. Satish Pavuluri. (2023). In-Vitro Evaluation of Antiulcer Activity of Ethanol Extract of Saponaria Officinalis. Tropical Journal of Pharmaceutical and Life Sciences, 10(5), 12–17. https://doi.org/10.61280/tjpls.v10i5.143
  4. Jia, Z., Koike, K., & Nikaido, T. (1998). Major Triterpenoid Saponins from Saponaria officinalis. Journal of Natural Products, 61(11), 1368-1373. doi: 10.1021/np980167u
  5. Sengul, M., Ercisli, S., Yildiz, H., Gungor, N., Kavaz, A., & Cetin, B. (2011). Antioxidant, Antimicrobial Activity and Total Phenolic Content within the Aerial Parts of Artemisia absinthum, Artemisia santonicum and Saponaria officinalis. Iranian journal of pharmaceutical research : IJPR, 10(1), 49–56.