Mordigallina
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Descrizione
L’Anagallis arvensis, forse maggiormente nota con il nome comune Mordigallina, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Primulaceae. Caratterizzata da un aspetto glabro e altamente ramificato, questa pianta raggiunge un’altezza tra 10 e 30 centimetri. I suoi fusti sono disposti in modo diffuso o ascendente, mentre le radici presentano una ramificazione leggera.
Le foglie dell’Anagallis arvensis sono sessili, opposte e di forma ovale o lanceolata. Sono intere, distese e dotate di 3-5 nervature. Sul lato inferiore delle foglie, è possibile osservare delle piccole macchie nere. I fiori, solitari, si trovano all’ascella delle foglie e sono sorretti da un peduncolo filiforme, della stessa lunghezza delle foglie o leggermente più lungo, che si curva dopo la fioritura.
Il calice del fiore è composto da 5 lobi acuti, separati quasi fino alla base, e presenta bordi membranosi. La corolla, invece, è di dimensioni piuttosto ridotte, con una forma rotata e leggermente più alta del calice. I suoi cinque petali sono di colore rosso mattone, quasi arancione, finemente crenati o cigliati, e ghiandolari, essendo uniti soltanto alla base.
Cinque stami sono inseriti alla base della corolla, più corti di quest’ultima, con filamenti pelosi. l’ovario è libero. Il frutto è una capsula a pisside sferica che si apre orizzontalmente in due emisfere, lasciando fuoriuscire 20-35 semi. Inodore, sapore amaro.
Anagallis coerulea è pressochè identica, salvo per il colore blu dei cinque petali.
Raccolta
La pianta fiorisce tra marzo e agosto. Non è consigliata la raccolta poichè è una pianta tossica.
Modalità d’uso
Mordigallina è utilizzata come farmaco omeopatico in granuli, pur senza indicazioni terapeutiche approvate.
Utilizzo tradizionale
È stata utilizzata per il trattamento di varie affezioni come la gotta, affezioni idropiche, attacchi epilettici, affezioni cerebrali, lebbra, idrofobia e altre affezioni del sistema nervoso. In Europa, la pianta è stata anche utilizzata come diuretico, diaforetico, espettorante, per il trattamento degli edemi, di reumatismo e delle affezioni epatiche e renali. La pianta è stata utilizzata nella medicina cinese per il trattamento di morsi di serpente, morsi di cane, affezioni articolari ed edemi [1].
Ricerca scientifica
Anagallis arvensis ha dimostrato di avere proprietà protettive per la vescica urinaria, riducendo i livelli di ossido nitrico, fattore di necrosi tumorale alfa, interleuchina 6 e stress ossidativo. Inoltre, ha effetti protettivi sul fegato grazie alle sue proprietà antiossidanti e stabilizzanti sulla membrana delle cellule epatiche. Questi benefici sono probabilmente attribuibili ai fitochimici antiossidanti e anti-infiammatori presenti in A. arvensis [2].
Avvertenze e controindicazioni
Tutta la pianta, sia A. arvensis che A. coerulea, è considerata tossica e potenzialmente letale. Su topi, ratti, pecore e vitelli ha mostrato tossicità a livello renale e gastrointestinale con sintomi quali mal di testa, nausea, dispnea, anoressia, sete eccessiva, tremori agli arti, debolezza generale, incapacità di stare in piedi con la testa abbassata e le orecchie cadenti, ipotermia, dissenteria, incoscienza e infine morte. Altri studi sempre su animali hanno riscontrato anemia grave, ridotta concentrazione di emoglobina, volume corpuscolare medio e conta degli eritrociti. La dose letale potrebbe essere 1781.76 mg/kg [3].
Riferimenti
- Al-Snafi, Ali. (2015). The chemical contents and pharmacological effects of Anagallis arvensis – A review. International Journal of Pharmacy. 5. 37-41.
- Shabbir U, Anjum I, Naveed Mushtaq M, Nasir Hayat Malik M, Ismail S, Javed J, Noreen S, Pervaiz A, Tariq A, Wazir M, Islam Z, Majid M, Mansha S, Ur Rehman Z. Uroprotective and Hepatoprotective Potential of Anagallis arvensis against the Experimental Animal Model. J Trop Med. 2022 Sep 26;2022:7241121. doi: 10.1155/2022/7241121. PMID: 36199432; PMCID: PMC9529440.
- Rasool F, Nizamani ZA, Ahmad KS, Parveen F, Khan SA, Sabir N. Phytotoxicological study of selected poisonous plants from Azad Jammu & Kashmir. PLoS One. 2022 May 11;17(5):e0263605. doi: 10.1371/journal.pone.0263605. PMID: 35544538; PMCID: PMC9094571.