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Genziana

Gentiana lutea L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Gentiana lutea L.

Nome comune

Genziana; Genziana maggiore

Parti usate

Radice (Gentianae radix); Rizoma (Gentianae rhizoma)

Fitochimica

La Genziana lutea è una pianta nota per la sua ricca composizione chimica, comprendente iridoidi, secoiridoidi, xantoni e flavoni, che sono le principali classi di composti bioattivi. Le concentrazioni di questi composti variano a seconda delle parti della pianta. Ad esempio, il gentiopicroside e lo sveroside sono abbondanti nelle radici, l'isovitexina è predominante nelle foglie, e l'isogentisina è più concentrata nei fiori [9]. Le radici contengono anche lipidi, carboidrati come saccarosio e gentianosio, pectina, olio essenziale e amminoacidi liberi. Il gentiopicroside è il composto presente in maggiori quantità, seguito da acido loganico, svertiamarina e sveroside, mentre la gentisina e l'amarogentina sono presenti in quantità minori [10, 11]. Le concentrazioni di metalli pesanti come cobalto, nichel e cromo nelle radici possono variare in base alle condizioni ambientali [12]. Tra gli iridoidi oltre al gentiopicroside (o gentiopicrina), all'acido loganico e alla svertiamarina si trova anche l'amarogentina noto per il suo sapore amaro. Inoltre, derivati della svertiamarina come il septemfidoside, l'eustomorusside e l'eustomoside sono stati rilevati per la prima volta nelle foglie di G. lutea [13]. I flavonoidi includono isovitexina, isosaponarina, isoorientina e iso-orientin-2''-O-glucoside, iso-orientin-4'-O-glucoside [13]. Tra gli xantoni identificati nella G. lutea si trovano isogentisina, gentisina, mangiferina e gentioside [14].

Botanica

La genziana (Gentiana lutea) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae e caratterizzata da una crescita molto lenta. Le oltre 360 specie del genere genziana si caratterizzano per fusti eretti e per la presenza di composti amari
Durante i primi anni G. lutea si presenta solamente come una rosetta basale. Fiorisce solamente dopo 10-15 anni. E’ diffusa principalmente nelle regioni montane dell’Europa meridionale e centrale, inclusi i Pirenei, le Alpi, i Balcani e i Carpazi, ma anche nel Sud-est asiatico e Nord America, in alcune parti della Turchia e Asia occidentale. Cresce in prati ed alpeggi poco umidi, su terreni calcarei. È diffusa dai 1000 fino ai 2500 m s.l.m.
La pianta nasce da una lunga radice a fittone, robusta e ramificata, di colore grigio-giallastro all’esterno e giallo vivo all’interno.
Il fusto è semplice, cilindrico e cavo e può raggiungere i 150 cm.
Le foglie sono ampie, opposte, ovali o lanceolate, inizialmente formano una rosetta basale, sono glabre con 5-7 marcate nervature longitudinali riunite all’apice, di lunghezza fino a 30 cm e larghezza 5-15 cm. Le nervature appaiono in rilievo nella pagina inferiore. Le foglie cauline sono più piccole, di forma lanceolata e senza picciolo.
I fiori sono portati da un lungo stelo fiorale, sono dotati di peduncolo. Si dispongono in maniera pseudoverticillata, intorno ad un unico nodo all’ascella delle foglie. Sono a corolla di colore giallo intenso.
I frutti sono capsule ovoidi gialle che contengono numerosi semi di forma ellittica di colore bruno-grigiastro.

Esiste una pianta molto velenosa e anche estremamente diffusa, che può essere scambiata per genziana, specialmente quando le piante non sono in fioritura: il veratro (Veratrum album). Nel veratro, le foglie sono alterne, mentre nella genziana le foglie cauline (quelle lungo il fusto) sono opposte. Il rischio di confusione è elevato perché il periodo di raccolta delle radici di genziana è in autunno, quando non c’è più il fiore (che nel veratro è bianco). È pericoloso confonderle perché la radice del veratro contiene alcaloidi e sostanze tossiche. Un altro modo per distinguerle è che, se fratturiamo la radice della genziana, vediamo all’interno che il parenchima del cilindro corticale è separato dal centrale da una linea nera molto scura (corona di cellule molto pigmentate), cosa che non troveremo nel veratro. Inoltre, il parenchima corticale della radice della genziana ha cellule lasse e grandi.

Raccolta

La genziana gialla è una specie protetta e la raccolta in natura è vietata. La coltivazione richiede un clima fresco e un’esposizione solare parziale. È una pianta resistente alle basse temperature e non necessita di cure particolari una volta acclimatata. La radice, utilizzata in diversi preparati, deve essere raccolta da piante di almeno dieci anni e utilizzata solo dopo essere stata essiccata. Il tempo balsamico corrisponde all’autunno.

Modalità d’uso

La genziana è una pianta utilizzata soprattutto per fare liquori per via del sapore estremamente amaro.

  • Decotto: la posologia generalmente consigliata è di 0.6-2 g di radice essiccata in 150 ml di acqua bollente per preparare un infuso da assumere 30 minuti prima dei pasti principali. Fino a tre volte al giorno.
  • Estratto secco: 240 mg, 2-3 volte al giorno. Dose giornaliera: 480-720 mg.
  • Tintura: 1 ml (20gtt), 1-3 volte al giorno. Dose giornaliera: 1-3 ml.

Utilizzo tradizionale

Tradizionalmente la radice di genziana è stata impiegata come stimolante dell’appetito e digestivo [1]. I glucosidi secoiridoidi, che conferiscono alla genziana il suo sapore amaro, sono responsabili delle sue proprietà digestive. Questi composti stimolano la secrezione dei succhi gastrici, migliorando l’appetito e facilitando la digestione. Nella medicina popolare, la genziana è stata utilizzata per trattare vari disturbi gastrointestinali, tra cui dispepsia, flatulenza e coliche. Ha inoltre trovato impiego come febbrifugo e per trattare l’anemia.

Ricerca scientifica

Attività fotoprotettiva

L’esposizione eccessiva della pelle alle radiazioni ultraviolette (UV) è uno dei principali fattori di sviluppo del cancro della pelle, incluso il melanoma. Queste radiazioni causano vari disturbi cutanei, come scottature, infiammazioni, eritema, invecchiamento della pelle e immunosoppressione. Danneggiano il DNA sia direttamente che indirettamente.
Studi recenti hanno dimostrato che gli estratti di genziana, in particolare gli estratti dei germogli, possono ridurre i danni al DNA indotti dai raggi UV, grazie alla presenza di composti bioattivi come gentiopicroside, sweroside, acido loganico e swertiamarina [2].

Attività condroprotettiva

L’osteoartrite del ginocchio causa dolore e danni alla cartilagine articolare. La combinazione di estratti di Prunella vulgaris e Gentiana lutea ha dimostrato effetti antinfiammatori su questa condizione. In studi su cellule e topi, la miscela di estratti ha ridotto i marcatori infiammatori e protetto la cartilagine [3].

Attività spasmolitica

Uno studio recente ha valutato l’attività spasmolitica delle radici di genziana (estratto con solvente idroetanolico al 50%), confermando il loro uso tradizionale. I test su ileo di ratto hanno dimostrato che l’estratto inibisce le contrazioni spontanee, agendo principalmente sui canali ionici del calcio e del potassio. L’analisi chimica ha rilevato la presenza di secoiridoidi, xantoni e flavonoidi, confermando il potenziale terapeutico delle radici di questa pianta per trattare i disturbi gastrointestinali spastici [4].

Attività antiobesità

Studi su cellule e topi hanno mostrato che l’estratto di genziana ha il potenziale per ridurre l’accumulo di grasso. Nell’adipe, infatti, l’estratto impedisce che le cellule immature si trasformino in cellule mature, riducendo l’espressione di geni che favoriscono questa trasformazione. Nei topi nutriti con una dieta molto grassa, l’estratto di genziana ha impedito l’aumento di peso e ha ridotto l’accumulo di grasso nel fegato. Inoltre, ha ridotto i livelli di leptina e insulina, due ormoni legati all’obesità [5].
In uno studio incrociato randomizzato, 20 volontari sani hanno ricevuto un budino alla vaniglia con estratto di radice amara microincapsulato di G. lutea (EBIP) o un budino di controllo (CP). L’EBIP ha ridotto del 30% l’assunzione di cibo rispetto al CP e ha mostrato una tendenza ad aumentare la risposta del peptide-1 simile al glucagone, un ormone che aiuta a regolare l’appetito e i livelli di zucchero nel sangue [16].

Attività epatoprotettrice

In studi in vivo su topi, il gentiopicroside ha mostrato un’importante attività di protezione epatica e di inibizione dell’apoptosi nei modelli di insufficienza epatica fulminante indotta da d-galattosammina e lipopolisaccaride. Somministrato oralmente a dosi di 40 o 80 mg/kg di peso corporeo, il gentiopicroside ha ridotto significativamente i livelli di caspasi (enzimi che regolano la morte cellulare) e modulato i livelli di citochine proinfiammatorie, oltre a migliorare i marker biochimici di danno epatico (transaminasi AST e ALT) e aumentare la sopravvivenza dei topi. Questi risultati supportano l’uso della genziana nel trattamento di malattie epatiche acute e croniche [6].

Attività antinfiammatoria

L’utilizzo di una crema (VEL-091604) a base di estratti naturali di radice di genziana, liquirizia e corteccia di salice, ha mostrato importanti benefici nel ridurre l’infiammazione della pelle. In uno studio condotto su 42 volontari, ha dimostrato di ridurre efficacemente il rossore causato dall’esposizione ai raggi UV, con risultati paragonabili a quelli di una crema contenente idrocortisone.
Questo fa di questa crema un’alternativa sicura agli steroidi in questo caso specifico.
Ulteriori test su individui con dermatite atopica, una condizione caratterizzata da pelle secca e pruriginosa, hanno confermato che l’uso regolare di questa crema per due settimane migliora significativamente la salute della pelle, riducendo i segni di infiammazione e disagio senza causare effetti collaterali [7].

Attività antiossidante

Gli effetti ossidanti, genotossici e citotossici della radice di genziana sono ancora al centro di numerosi studi.
In uno studio in vitro, l’estratto, a basse dosi (0,5 mg/mL), ha aumentato lo stress ossidativo e causato lievi danni al DNA. A dosi maggiori (2 mg/mL) i danni al DNA si sono fatti più gravi, portando ad anomalie cromosomiche dopo 48 ore. Dopo 72 ore, si è attivato invece un meccanismo di riparazione del DNA, detto ricombinazione omologa, che stimola le difese cellulari per controbilanciare i danni inizialmente provocati [8].
L’estratto della radice era stato precedentemente testato per i suoi effetti protettivi contro i danni testicolari indotti da ketoconazolo nei ratti. L’estratto, in vivo, ha mantenuto normali i livelli degli enzimi antiossidanti SOD e CAT, suggerendo un’azione protettiva [15].
Questi studi suggeriscono la necessità di cautela nell’assunzione della genziana e sopratttutto nella determinazione del dosaggio.

Attività antiaterosclerotica e cardioprotettiva

Nei ratti diabetici indotti da streptozotocina, la polvere di radice di G. lutea al 2% ha ridotto l’ispessimento della parete vascolare e la deposizione di collagene rispetto ai ratti non trattati. Inoltre, ha ridotto l’espressione di molecole di adesione associate all’infiammazione e alla disfunzione vascolare [17]. L’amarogentina, un composto della G. lutea, ha mostrato benefici simili, modulando il metabolismo epatico e riducendo l’infiammazione endoteliale [18].

Ad oggi, non sono presenti molti trial clinici per valutare gli effetti della Gentiana lutea sul cuore e sui vasi sanguigni umani. In uno studio, si è scoperto che bere acqua con l’estratto di questa pianta (l’assunzione in capsule non ha dato gli stessi effetti) aumenta, entro 5-15 minuti, la resistenza dei vasi sanguigni senza aumentare la pressione sanguigna. Questo potrebbe aiutare a mantenere la pressione costante e ridurre il lavoro del cuore. Questi risultati indicano che gli estratti di genziana, in particolare grazie ai componenti come l’amarogentina e l’isovitexina, agendo su diversi bersagli, potrebbero avere un’attività promettente nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari e, in particolare, dei disturbi tromboembolici [19].

Azione antimicrobica

Diversi studi hanno osservato che la genziana può avere un effetto simile all’antibiotico ampicillina, utilizzato per trattare diverse infezioni batteriche gram-positive e gram-negative. Questo effetto è principalmente attribuito all’isogentisina, uno xantone presente soprattutto nelle foglie e nei fiori [9]

Avvertenze e controindicazioni

La somministrazione della radice di genziana è controindicata in individui con ipersensibilità a uno o più dei componenti. A causa della mancanza di dati, l’uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni è sconsigliato. Allo stesso modo, non esistono dati sufficienti sull’uso durante la gravidanza e l’allattamento, pertanto si sconsiglia l’assunzione in queste condizioni.
Sebbene gli studi farmacologici indichino che i componenti amari della genziana stimolino i nervi gustativi e aumentino la secrezione gastrica e biliare, l’efficacia e la sicurezza del suo uso a lungo termine non sono ancora completamente dimostrate [1].

Riferimenti

  1. Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC). (2018, November 20). European Union herbal monograph on Gentiana lutea L., radix (EMA/HMPC/607861/2017). European Medicines Agency.
  2. Cvetković S, Vuletić S, Vunduk J, Klaus A, Mitić-Ćulafić D, Nikolić B. The role of Gentiana lutea extracts in reducing UV-induced DNA damage. Mutagenesis. 2023 Feb 3;38(1):71-80. doi: 10.1093/mutage/geac006. PMID: 35253882.
  3. Kim J, Lee CG, Hwang S, Yun SH, Uprety LP, Oh KI, Singh S, Yoo J, Jeong H, Yong Y, Yeo S, Park E, Jeong SY. Anti-Osteoarthritic Effects of Prunella Vulgaris and Gentiana Lutea In Vitro and In Vivo. Antioxidants (Basel). 2022 Dec 26;12(1):47. doi: 10.3390/antiox12010047. PMID: 36670908; PMCID: PMC9854930.
  4. Kitić N, Živković J, Šavikin K, Randjelović M, Jovanović M, Kitić D, Miladinović B, Milutinović M, Stojiljković N, Branković S. Spasmolytic Activity of Gentiana lutea L. Root Extracts on the Rat Ileum: Underlying Mechanisms of Action. Plants (Basel). 2024 Feb 4;13(3):453. doi: 10.3390/plants13030453. PMID: 38337986; PMCID: PMC10857127.
  5. Park E, Lee CG, Kim J, Yeo S, Kim JA, Choi CW, Jeong SY. Antiobesity Effects of Gentiana lutea Extract on 3T3-L1 Preadipocytes and a High-Fat Diet-Induced Mouse Model. Molecules. 2020 May 25;25(10):2453. doi: 10.3390/molecules25102453. PMID: 32466183; PMCID: PMC7288051.
  6. Lian, L.-H., et al. (2010). Anti-apoptotic activity of gentiopicroside in d-galactosamine/lipopolysaccharide-induced murine fulminant hepatic failure. Chemico-Biological Interactions, 188(2010), 127–133.
  7. Seiwerth J, Tasiopoulou G, Hoffmann J, Wölfle U, Schwabe K, Quirin KW, Schempp CM. Anti-Inflammatory Effect of a Novel Topical Herbal Composition (VEL-091604) Consisting of Gentian Root, Licorice Root and Willow Bark Extract. Planta Med. 2019 May;85(7):608-614. doi: 10.1055/a-0835-6806. Epub 2019 Jan 28. PMID: 30690691.
  8. Šobot AV, Drakulić D, Joksić G, Vukajlović JM, Savić J, Potočnik J, Tričković JF. Yellow gentian root extract provokes concentration- and time-dependent response in peripheral blood mononuclear cells. Arh Hig Rada Toksikol. 2020 Dec 31;71(4):320-328. doi: 10.2478/aiht-2020-71-3476. PMID: 33410776; PMCID: PMC7968512.
  9. Savikin K, Menković N, Zdunić G, Stević T, Radanović D, Janković T. Antimicrobial activity of Gentiana lutea L. extracts. Z Naturforsch C J Biosci. 2009 May-Jun;64(5-6):339-42. doi: 10.1515/znc-2009-5-606. PMID: 19678535.
  10. Aberham A, Schwaiger S, Stuppner H, Ganzera M. Quantitative analysis of iridoids, secoiridoids, xanthones and xanthone glycosides in Gentiana lutea L. roots by RP-HPLC and LC-MS. J Pharm Biomed Anal. 2007 Nov 5;45(3):437-42. doi: 10.1016/j.jpba.2007.07.001. Epub 2007 Jul 10. PMID: 17697760.
  11. Ahmed, M. M., Caprioli, G., Dikmen, M., Kaya, E., Maggi, F., Sagratini, G., Vittori, S., & Öztürk, Y. (2015). Evaluation of neuritogenic activity of cultivated, wild and commercial roots of Gentiana lutea L. Journal of Functional Foods, 19(Part A), 164-173. https://doi.org/10.1016/j.jff.2015.09.018
  12. Radanović, D., Mladenovic, S., Jakovljevic, M., & Kresovic, M. (2007). Content of heavy metals in Gentiana lutea L. roots and galenic forms. Journal of the Serbian Chemical Society, 72(2), 133-138. https://doi.org/10.2298/JSC0702133R
  13. Balijagić J, Janković T, Zdunić G, Bosković J, Savikin K, Godevac D, Stanojković T, Jovancević M, Menković N. Chemical profile, radical scavenging and cytotoxic activity of yellow gentian leaves (Genitaneae luteaefolium) grown in northern regions of Montenegro. Nat Prod Commun. 2012 Nov;7(11):1487-90. PMID: 23285813.
  14. Menković N, Savikin-Fodulović K, Savin K. Chemical composition and seasonal variations in the amount of secondary compounds in Gentiana lutea leaves and flowers. Planta Med. 2000 Mar;66(2):178-80. doi: 10.1055/s-0029-1243126. PMID: 10763597.
  15. Amin A. Ketoconazole-induced testicular damage in rats reduced by Gentiana extract. Exp Toxicol Pathol. 2008 Apr;59(6):377-84. doi: 10.1016/j.etp.2007.10.008. Epub 2008 Jan 28. PMID: 18222659.
  16. Mennella I, Fogliano V, Ferracane R, Arlorio M, Pattarino F, Vitaglione P. Microencapsulated bitter compounds (from Gentiana lutea) reduce daily energy intakes in humans. Br J Nutr. 2016 Nov 28;116(10):1841-1850. doi: 10.1017/S0007114516003858. Epub 2016 Nov 10. PMID: 27829482.
  17. Kesavan R, Chandel S, Upadhyay S, Bendre R, Ganugula R, Potunuru UR, Giri H, Sahu G, Kumar PU, Reddy GB, Joksic G, Bera AK, Dixit M. Gentiana lutea exerts anti-atherosclerotic effects by preventing endothelial inflammation and smooth muscle cell migration. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2016 Apr;26(4):293-301. doi: 10.1016/j.numecd.2015.12.016. Epub 2016 Jan 6. PMID: 26868432.
  18. Potunuru, U. R., Vishnu, K. P., Sai Varsha, M. K. N., Mehta, N., Chandel, S., Manoj, N., Raman, T., Ramar, M., Gromiha, M. M., & Dixit, M. (2019). Amarogentin, a secoiridoid glycoside, activates AMP-activated protein kinase (AMPK) to exert beneficial vasculo-metabolic effects. Biochimica et Biophysica Acta (BBA) – General Subjects, 1863(10), 129428. https://doi.org/10.1016/j.bbagen.2019.05.008
  19. McMullen MK, Whitehouse JM, Whitton PA, Towell A. Bitter tastants alter gastric-phase postprandial haemodynamics. J Ethnopharmacol. 2014 Jul 3;154(3):719-27. doi: 10.1016/j.jep.2014.04.041. Epub 2014 May 5. PMID: 24802704.