valeriana
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Valeriana

Scheda revisionata il 19 Giugno 2024
Valeriana officinalis L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Valeriana officinalis L.

Nome comune

Valeriana

Parti usate

Radici (Valerianae radix); Rizoma (Valerianae rhizoma); Stoloni

Fitochimica

Olio essenziale; Iridoidi; Sesquiterpeni (acido valerenico e derivati); Alcaloidi piridinici (valerianina, actinidina, alfa-metilpirrilchetone); Acido caffeico e derivati; Flavonoidi

Botanica

Valeriana è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae (precedentemente Valerianaceae), è originaria delle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia, ma diffusa anche nel Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane. Nel mondo ne esistono più di 200 specie.
Valeriana officinalis può raggiungere un’altezza di 2 metri e presenta un rizoma verticale con numerose radichette e uno o più stoloni. Il fusto cilindrico, cavo e scanalato, è ramificato nella regione terminale e porta foglie opposte senza stipole, pennatosette e con piccioli abbraccianti.

L’infiorescenza è una cima di racemi con piccoli fiori bianchi o rosa che fioriscono all’inizio dell’estate. I frutti sono acheni ovato-oblonghi, con 4 creste e un solo seme.

Le parti sotterranee di diverse specie di Valeriana, tra cui V. officinalis, V. fauriei Briquet (valeriana giapponese) e V. wallichii D.C. (valeriana indiana), sono utilizzate in fitoterapia. In particolare, Valeriana officinalis è la specie più conosciuta e utilizzata in Europa ed è l’unica considerata ufficialmente dalla Farmacopea europea.

Le radici, il rizoma e gli stoloni costituiscono la droga di Valeriana officinalis e vengono raccolti tra tra l’autunno e l’inverno. La droga fresca è inodore, ma una volta essiccata a temperature inferiori a 40°C, sviluppa un forte odore sgradevole a causa della formazione di acidi grassi a breve catena.

Raccolta

Il tempo balsamico è in primavera o in autunno. Le radici e il rizoma devono essere fatti essiccare in un luogo asciutto e ventilato, lontano dal sole.

Modalità d’uso

  • Infuso: 5 g di droga in infusione per dieci minuti in una tazza di acqua bollente (200 ml) per alleviare i sintomi lievi di stress mentale, da bere una volta filtrata e dolcificata a piacere fino a 3 volte al giorno. Per favorire il sonno, una singola dose da mezz’ora a un’ora prima di coricarsi con una dose precedente durante la serata se necessario.
  • Tintura: 3 ml fino a tre volte al giorno (stress mentale) o 10ml da prendere mezz’ora prima di coricarsi (per favorire il sonno) o secondo le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto.
  • Estratto secco: capsule o compresse da 350 mg fino a 3 / 4 volte al giorno. Per il sonno si consiglia di prendere circa 2 capsule prima di cena ed altre 2 capsule prima di andare a letto. Invece per il rilassamento si consigliano 3 capsule al giorno durante i pasti.

Utilizzo tradizionale

La valeriana è stata utilizzata come erba medicinale dai tempi dell’antica Grecia e di Roma. I suoi usi terapeutici furono descritti da Ippocrate e nel II secolo Galeno prescrisse la valeriana per l’insonnia. Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzato in Inghilterra per alleviare lo stress dei raid aerei.
La pianta è un fitoterapico utilizzato per il sollievo di tensione nervosa e disturbi del sonno [1].
E’ un rimedio naturale utilizzato per agitazione motoria, dolori cardiaci di origine nervosa, neurastenia, cefalee, spasmi gastrici e colici. E’ nota per le proprietà rilassanti e di equilibrio per il sistema nervoso centrale, per alleviare l’insonnia e favorire la concentrazione per il lavoro intellettuale. In caso di risvegli notturni, se da sola non ha dato risultati soddisfacenti, è possibile associarla all’Escolzia.
La radice viene utilizzata come antispasmodico, carminativo, stomachico e sedativo, mentre l’infuso è consigliato per emicranie, insonnia, isteria, neurastenia, fatica e crampi addominali di origine nervosa.

Degno di nota è anche il suo utilizzo nella dissuefazione dal tabacco in associazione a Rodiola / Ashwagandha.
Tutte queste azioni son dovute alla sua azione modulatrice del GABA-A (recettori del sistema neuronale) con effetto sedativo/ipnoinducente.

Ricerca scientifica

Studi in vivo su topi hanno dimostrato che valeriana ha un effetto significativo di riduzione dello stress fisico e mentale [2].
Oltre a stress e insonnia, valeriana è un ottimo ansiolitico, recentemente, gli scienziati hanno scoperto che funziona in modo simile alle benzodiazepine, che sono usate per lo stesso scopo [3].
Valeriana officinalis sembra avere anche effetti protettivi sul sistema nervoso e sul sistema cardiovascolare: secondo studi in vitro e in vivo può aiutare a proteggere i neuroni del cervello, migliorando la memoria e riducendo i danni ai neuroni causati da alcune malattie, come il Parkinson e l’Alzheimer, inoltre ha un effetto preventivo per le ischemie cerebrali e allevia il danno miocardico da ischemia/riperfusione [4].

Riguardo l’insonnia, invece, una revisione generale recentissima (2024), afferma che non esistono prove di qualità che suggeriscono effetti della valeriana sul sonno. Inoltre, la valeriana sembra avere un’efficacia limitata per il miglioramento soggettivo della qualità del sonno, sebbene la sua efficacia non sia stata dimostrata con misurazioni oggettive [6].

Una revisione sistematica aggiornata (2023) degli studi clinici relativi all’uso di medicinali erboristici utilizzati per il trattamento dei pazienti pediatrici e adolescenti con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) afferma che prove inconcludenti sono state trovate per Valeriana officinalis L. [7].

Un estratto di Valeriana officinalis somministrato oralmente (2 o 5 g/kg), nei topi ha ridotto significativamente la forza muscolare scheletrica senza influenzare resistenza e tono neuromuscolare, suggerendo minori effetti collaterali rispetto al farmaco di riferimento, il tetrazepam [9].

Avvertenze e controindicazioni

L’assunzione di valeriana è solitamente sicura, ma possono raramente verificarsi effetti collaterali quali disturbi gastrointestinale, debolezza, tachicardia, cefalea, capogiri, sonnolenza, tremori e reazioni cutanee. Il sovradosaggio può causare sintomi lievi che scompaiono entro 24 ore. L’utilizzo nei bambini sotto i 12 anni è sconsigliato per mancanza di dati. La sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento non è stata provata. In assenza di dati sufficienti, l’uso durante la gravidanza e l’allattamento non è raccomandato [1].
Prima di iniziare un trattamento con prodotti a base di valeriana è opportuno consultare il proprio medico curante.
Un recente studio sottolinea l’importanza della cautela sull’uso dei prodotti erboristici come medicina complementare a pazienti che assumono farmaci neuropsichiatrici su prescrizione. L’interazione erba-farmaco, una conseguenza clinica di questa pratica, può mettere a repentaglio il successo della farmacoterapia in neuropsichiatria [8].

Riferimenti

  1. Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC), 2016. European Union herbal monograph on Valeriana officinalis L., radix. EMA/HMPC/150848/2015, European Medicines Agency, 02 February.
  2. Jung HY, Yoo DY, Kim W, Nam SM, Kim JW, Choi JH, Kwak YG, Yoon YS, Hwang IK. Valeriana officinalis root extract suppresses physical stress by electric shock and psychological stress by nociceptive stimulation-evoked responses by decreasing the ratio of monoamine neurotransmitters to their metabolites. BMC Complement Altern Med. 2014 Dec 11;14:476. doi: 10.1186/1472-6882-14-476. PMID: 25495725; PMCID: PMC4364108.
  3. Murphy K, Kubin ZJ, Shepherd JN, Ettinger RH. Valeriana officinalis root extracts have potent anxiolytic effects in laboratory rats. Phytomedicine. 2010 Jul;17(8-9):674-8. doi: 10.1016/j.phymed.2009.10.020. Epub 2009 Dec 29. PMID: 20042323.
  4. Li J, Li X, Wang C, Zhang M, Ye M, Wang Q. The potential of Valeriana as a traditional Chinese medicine: traditional clinical applications, bioactivities, and phytochemistry. Front Pharmacol. 2022 Sep 21;13:973138. doi: 10.3389/fphar.2022.973138. PMID: 36210806; PMCID: PMC9534556.
  5. Shi, Y., Dong, J. W., Zhao, J. H., Tang, L. N., & Zhang, J. J. (2014). Herbal Insomnia Medications that Target GABAergic Systems: A Review of the Psychopharmacological Evidence. Current neuropharmacology, 12(3), 289–302.
  6. Valente, V., Machado, D., Jorge, S., Drake, C. L., & Marques, D. R. (2024). Does valerian work for insomnia? An umbrella review of the evidence. European neuropsychopharmacology : the journal of the European College of Neuropsychopharmacology, 82, 6–28.
  7. Golsorkhi, H., Qorbani, M., Sabbaghzadegan, S., & Dadmehr, M. (2023). Herbal medicines in the treatment of children and adolescents with attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD): An updated systematic review of clinical trials. Avicenna journal of phytomedicine, 13(4), 338–353.
  8. Le, T. T., McGrath, S. R., & Fasinu, P. S. (2022). Herb-drug Interactions in Neuropsychiatric Pharmacotherapy – A Review of Clinically Relevant Findings. Current neuropharmacology, 20(9), 1736–1751.
  9. Caudal, D., Guinobert, I., Lafoux, A., Bardot, V., Cotte, C., Ripoche, I., Chalard, P., & Huchet, C. (2017). Skeletal muscle relaxant effect of a standardized extract of Valeriana officinalis L. after acute administration in mice. Journal of traditional and complementary medicine, 8(2), 335–340. https://doi.org/10.1016/j.jtcme.2017.06.011