Trifolium-pratense
Trifolium-pratenseTrifolium-pratense

Trifoglio rosso

Trifolium pratense L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Trifolium pratense L.

Nome comune

Trifoglio rosso, Trifoglio di prato, Trifoglio selvatico, Trifoglio violetto

Parti usate

Parti aeree

Fitochimica

Isoflavoni (formononetina, biocanina, daizina, genistina); derivati cumarinici; glicosidi cianogenetici; minerali; vitamine; olio essenziale

Botanica

Il Trifoglio rosso è una piccola pianta erbacea perenne a vita breve (biennale; il suo ciclo di vita raramente supera i 2 anni) che arriva fino ai 50 cm di altezza.
Nativa dell’Eurasia e Nord Africa ma viene coltivata anche in molti paesi del mondo, come erba da foraggio di qualità per il bestiame; molto diffusa nei pascoli e nei prati (dal latino “pratensis”: che cresce nei prati); la troviamo sia in pianura che in montagna, infatti resiste bene al freddo e la si ritrova fino ai 2600 m di altitudine; non sopporta la siccità ma neanche i ristagni eccessivi di acqua.
Le foglie, riflettendo il nome della pianta, sono trifogliate: ovvero composte da tre foglioline ovali allungate di lunghezza fino ai 30 mm e larghezza fino ai 15 mm; le foglie sono caratterizzate solitamente da una macchia biancastra a forma di “V” o “mezzaluna” sulla pagina superiore;
il fusto è verde chiaro, sottile e ricoperto da peluria biancastra (come le foglie);
i fiori sono tubolari di colore rosa tendente al violaceo con la base più chiara; appaiono come una densa infiorescenza;
il frutto è un legume piccolo contenente un solo seme.

Raccolta

Le infiorescenze si raccolgono in estate: durante la piena fioritura.

Modalità d’uso

  • estratto secco: compressa o capsula con 40 – 80 mg di isoflavoni da assumere una volta al giorno se si assume per periodi prolungati. La monografia dell’OMS raccomanda come dose giornaliera 40-80 mg di isoflavoni che corrispondono a 240-480 mg di droga grezza [1]; bisogna anche specificare che nessuno dei trial clinici controllati ha riferito effetti avversi a dosi fino a 160 mg di isoflavoni al giorno [1].
  • tisana: 1 cucchiaio di erba secca in una tazza di acqua calda; dopo 10 minuti filtrare; si può ripetere per 2/3 volte al giorno;
  • tintura madre: circa 50-60 gocce per 2 volte al giorno, lontane dai pasti.

Associazioni consigliate:

  • per la sindrome climaterica (es. vampate, irritabilità, ansia, ecc.) si consiglia l’associazione con lo zafferano (Crocus sativus L.);
  • per prevenire l’osteoporosi in menopausa: è utile associare il Trifoglio rosso alla Vitamina D3 (dosaggio da stabilire in base alla carenza);
  • in caso di vampate eccessive: si consiglia l’associazione con la valeriana (Valeriana officinalis L.).

Utilizzo tradizionale

Tradizionalmente utilizzato per il trattamento topico di psoriasi ed eczema e per via orale per il trattamento di asma e tosse.
Oggi il trifoglio rosso viene utilizzato, come altri prodotti a base di isoflavoni, per lenire i sintomi della menopausa, per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, per prevenire l’osteoporosi e per contenere la sintomatologia connessa all’iperplasia prostatica benigna (ingrandimento della ghiandola prostatica).

Ricerca scientifica

Trattamento delle vampate in menopausa: 3 studi inclusi in una meta-analisi hanno provato il beneficio statistico e clinicamente significativo derivante dall’utilizzo di uno specifico estratto standardizzato di isoflavoni di trifoglio rosso (Promensil) a 80 mg/giorno per il trattamento delle vampate di calore nelle donne in menopausa; il preparato si è rivelato sicuro nel breve periodo degli studi (3 mesi) [2].
Anche un ulteriore studio [3] ha confermato l’effetto significativo del Trifolium pratense nel trattamento delle vampate; aggiungendo che non ci sono evidenze di eventi avversi durante l’uso a breve termine, non sono disponibili dati sulla sicurezza della somministrazione a lungo termine.

Un ulteriore studio ha valutato l’efficacia del trifoglio rosso nell’alleviare le vampate di calore e i sintomi della menopausa nelle donne in peri/postmenopausa. La secchezza vaginale l’atrofia vaginale hanno mostrato un miglioramento significativo con una dose di 80 mg di trifoglio rosso. Il trifoglio rosso può ridurre la frequenza delle vampate di calore, soprattutto nelle donne con vampate gravi (≥ 5 al giorno) [4].

Prevenzione OA (osteoartrosi) e condroprotezione: uno studio [5] ha valutato l’effetto anticatabolico dell’estratto di preetanolo al 40% di T. pratense (40% PeTP) sui condrociti stimolati con IL-1β (citochina proinfiammatoria con ruolo cruciale nella patogenesi dell’OA inducendo il rilascio di altri fattori catabolici che contribuiscono alla degradazione della cartilagine); i risultati suggeriscono che il 40% PeTP ha un effetto condroprotettivo sull’infiammazione e può essere un potenziale agente preventivo per la progressione dell’OA.

Prevenzione cardiovascolare nelle donne in post-menopausa: in vari studi controllati in doppio cieco con placebo c’è stata una significativa riduzione di TG e LDL con aumento di HDL rispetto al placebo [6] utilizzando isoflavoni da Trifoglio rosso. Tuttavia, altri studi mostrano pareri discordanti sul miglioramento “significativo” del generale profilo lipidico sierico [7].

Attività antiossidante: i risultati di uno studio mostrano che gli estratti EtOAc e H2O delle foglie di T. pratense sono efficaci nella protezione dei tessuti e delle cellule dallo stress ossidativo. Sulla base di questi risultati si può concludere che gli estratti di H2O ed EtOAc delle foglie di T. pratense hanno mostrato forti attività antiossidanti rispetto agli standard [8].

Avvertenze e controindicazioni

Può potenziare l’azione dei farmaci estrogenici, quindi meglio evitare l’associazione. Sconsigliato anche alle donne con precedenti personali o familiari di cancro al seno. Evitare in gravidanza, allattamento, pediatria ed in caso di ipersensibilità o allergia ad uno o più dei componenti della pianta [1].

Riferimenti

  1. WHO. (2009). Flos Trifolii [WHO monographs on selected medicinal plants, Vol. 4].
  2. Myers, S. P., & Vigar, V. (2017). Effects of a standardised extract of Trifolium pratense (Promensil) at a dosage of 80mg in the treatment of menopausal hot flushes: A systematic review and meta-analysis. Phytomedicine, 24, 141-147.
  3. Coon, J. T., Pittler, M. H., & Ernst, E. (2007). *Trifolium pratense* isoflavones in the treatment of menopausal hot flushes: A systematic review and meta-analysis. *Phytomedicine, 14*(2-3), 153-159.
  4. Ghazanfarpour, M., Sadeghi, R., Roudsari, R. L., Khorsand, I., Khadivzadeh, T., & Muoio, B. (2016). Red clover for treatment of hot flashes and menopausal symptoms: A systematic review and meta-analysis. *Journal of Obstetrics and Gynaecology, 36*(3), 301-311.
  5. Lee, S. A., Moon, S. M., Han, S. H., Kim, J. S., Kim, D. K., & Kim, C. S. (2019). The Effect of the Prethanol Extract of *Trifolium pratense* Leaves on Interleukin-1β-Induced Cartilage Matrix Degradation in Primary Rat Chondrocytes. *Cells Tissues Organs, 206*(1-2), 95-105.
  6. Akbaribazm, M., Khazaei, F., Naseri, L., Pazhouhi, M., Zamanian, M., & Khazaei, M. (2021). Pharmacological and therapeutic properties of the Red Clover (*Trifolium pratense* L.): An overview of the new findings. *Journal of Traditional Chinese Medicine, 41*(4).
  7. Błaszczuk, A., Barańska, A., Kanadys, W., Malm, M., Jach, M. E., Religioni, U., Wróbel, R., Herda, J., & Polz-Dacewicz, M. (2022). Role of phytoestrogen-rich bioactive substances (Linum usitatissimum L., Glycine max L., Trifolium pratense L.) in prevention of cardiovascular diseases in postmenopausal women: A systematic review and meta-analysis. Nutrients, 14(12), 2467.
  8. Kaurinovic B, Popovic M, Vlaisavljevic S, Schwartsova H, Vojinovic-Miloradov M. Antioxidant Profile of Trifolium pratense L. Molecules. 2012; 17(9):11156-11172. https://doi.org/10.3390/molecules170911156