Fitochimica
Il profilo fitochimico della Rhodiola rosea è ricco con numerose classi di composti bioattivi. Tra gli acidi organici si trovano l’acido ossalico, citrico, malico, gallico e succinico, coinvolti nei principali processi metabolici e antiossidanti.
Sono presenti anche glicosidi cianogenici, composti che, seppur potenzialmente tossici in elevate quantità, nella rodiola sono presenti in concentrazioni trascurabili. I flavonoidi, abbondanti nella pianta, contribuiscono al suo potenziale antiossidante e vasoprotettivo. Si rilevano anche lignani e proantocianidine, noti per le loro proprietà protettive nei confronti del sistema cardiovascolare e del fegato, oltre ad acidi caffeici, composti fenolici con attività antinfiammatoria.
La frazione terpenica è rappresentata da monoterpeni idrossilati e glicosilati, sostanze aromatiche responsabili in parte del profumo della radice. Sono inoltre presenti cere, acidi grassi e vari aminoacidi, che svolgono ruoli strutturali e funzionali nei tessuti vegetali.
Sono presenti inoltre composti fenolici appartenenti alle categorie dei fenilpropanoidi e dei feniletanoidi. I fenilpropanoidi includono il gruppo delle rosavine, una miscela di glicosidi dell’alcol cinnamico composta da rosavina, rosina e rosarina, considerati tra i marcatori più caratteristici della specie. I feniletanoidi sono rappresentati dal para-tirosolo e dal suo derivato glicosilato, il salidroside, che è ritenuto uno dei composti più importanti dal punto di vista farmacologico, con azione antiossidante, antinfiammatoria e neuroprotettiva.





