liquirizia
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Liquirizia

Scheda revisionata il 15 Giugno 2024
Glycyrrhiza glabra L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Glycyrrhiza glabra L.

Nome comune

Liquirizia; Regolizia; Radice dolce

Parti usate

Radice (Glycyrrhiza glabra radix)

Fitochimica

Saponine triterpeniche (glicirrizina, acido glicirrizico); Flavonoidi (liquiritigenina, isoliquiritigenina, liquiritina, isoliquiritina, glabridina, glabrene); Fitosteroli (sitosterolo, stigmasterolo); Cumarine; Tannini; Acidi benzoici; Resine; Proteine; Amminoacidi; Polisaccaridi; Zuccheri semplici; Sali minerali (calcio, fosforo, sodio, potassio, ferro, magnesio, silicio, selenio, manganese, zinco, rame); Pectine; Amidi; Gomme; Estrogeni; Vitamine (B1, B2, B3, B5, E, C); Glicosidi; Composti fenolici minori (isoflavani, isoflaveni, isoflavoni, isoflavanoni, cromeni, diidrostilbeni, coumestani, benzofurani, diidrofenantreni); Componenti volatili (geraniolo, pentanolo, esanolo, terpinen-4-olo, α-terpineolo); Olio essenziale (acido propionico, acido benzoico, furfuraldeide, 2,3-butanediolo, furfuril formiato, maltolo, 1-metil-2-formilpirrolo, trimetilpirazina) [3]

Botanica

La liquirizia, Glycyrrhiza glabra, è una pianta erbacea perenne (resistente al gelo) alta 50-100 cm appartenente alla famiglia delle Fabaceae. E’ una specie originaria del Mediterraneo orientale e dell’Asia sud-occidentale. In Italia è coltivata, ma talvolta può essere trovata spontanea nelle regioni del sud.
La radice è la parte più caratteristica della pianta, ha un grosso rizoma da cui si sviluppano stoloni lunghi fino a due metri e radici altrettanto lunghe. Gli steli della pianta sono eretti, cilindrici e glabri, ha foglie opposte, glabre ovali o ellittiche appaiate in numero da 4 a 8 lungo il rachide, con una foglia terminale. Le foglie sono opache, di colore verde intenso e la superficie è punteggiata da numerose ghiandole che le rendono leggermente appiccicose. I fiori, che si schiudono in estate, variano dal colore azzurro-viola al bianco e si raccolgono in racemi lassi e prolungati all’ascella delle foglie. Hanno un corto peduncolo. Il calice tubulare termina con cinque denti lanceolati e la corolla è formata da cinque petali. Il frutto è un legume coriaceo, allungato, glabro o con poche setole e contiene 2-6 semi ovali di colore bruno.

Raccolta

La raccolta della radice di liquirizia avviene a partire dal terzo anno di età della pianta e si effettua prelevando i rizomi durante il riposo vegetativo, dalla fine dell’estate fino ad autunno inoltrato. Si scava fino a circa mezzo metro sotto terra per raccogliere la parte di radice commestibile. Le radici vanno poi sbucciate e messe a essiccare al riparo dal sole al caldo.

Modalità d’uso

La liquirizia viene utilizzata come aromatizzante e dolcificante (ha un potere dolcificante notevolmente maggiore dello zucchero); inoltre lo ritroviamo frequentemente nella produzione di infusi e bevande, prodotti per l’igiene personale e cosmetici. L’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) riporta una serie di dosaggi in base al problema da trattare [2].
La radice di liquirizia può essere masticata una volta essiccata.

  • Decotto: 5-10 g di radice di liquirizia sminuzzata per 200 ml di acqua. Si lascia bollire la droga in acqua per 10-15 minuti e si beve dopo aver filtrato il prodotto. Non serve dolcificare essendo già dolciastra. Si può bere fino a 3-4 volte al giorno.

Utilizzo tradizionale

La liquirizia è un fitoterapico consolidato per dare sollievo (come lenitiva e cicatrizzante) a vari disturbi gastrointestinali quali: sensazione di bruciore, esofagite da reflusso, gastriti (anche dovute all’Helicobacter pylori), ulcere duodenali e dispepsia (non a caso il liquore alla liquirizia è utilizzato come digestivo), nonché sollievo anche da spasmi intestinali, coliti, stomatiti; tutto questo sotto forma solida (compresse, capsule, granulati) o liquida (decotti, tinture, estratti).
Utilizzato anche sotto forma di compresse o sciroppi come fluidificante ed espettorante nella tosse associata al raffreddore ed emolliente delle vie respiratorie.
Lo ritroviamo anche come attivo in alcune preparazioni per gargarismi calmanti del cavo orale.
Inoltre, le preparazioni topiche di liquirizia sono state utilizzate per lenire la reattività cutanea (ad esempio chi ha la dermatite atopica) e guarire le eruzioni cutanee, come la psoriasi e le lesioni erpetiche.

Ricerca scientifica

Nell’ultimo decennio sono stati pubblicati numerosi studi sulla liquirizia, sia in vitro che in vivo, anche in doppio cieco. Gli studi concordano generalmente con le conoscenze tradizionali e la medicina popolare.
I componenti più importanti dal punto di vista terapeutico sono Glabridina e Glicirizzina. Le proprietà emerse dagli studi riguardano il miglioramento delle funzioni cognitive e un’attività neuroprotettiva in generale, una proprietà sedativa e antidepressiva, un’attività estrogenica, effetti benefici sull’epidermide con riduzione di edemi, eritemi e prurito. Liquirizia sembra inoltre aver mostrato una notevole attività antivirale e antimicrobica, in particolare nei confronti di Herpes simplex, Varicella zoster, Encefalite giapponese, Influenza e Virus della stomatite vescicolare e nei confronti di batteri Gram-positivi e Gram-negativi come Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Candida albicans, e Bacillus subtilis.
Sono emerse inoltre importanti proprietà epatoprotettive, antiossidanti, antitumorali e antigenotossiche, antitussive, espettoranti, antiulcerative e antinfiammatorie [1, 4].

Avvertenze e controindicazioni

E’ bene consultare il medico prima di consumare liquirizia in concomitanza con diuretici, glicosidi cardioattivi, corticosteroidi, lassativi stimolanti o altri farmaci che potrebbero peggiorare lo squilibrio elettrolitico. Se si soffre di ipertensione non si dovrebbe assumere liquirizia.
Casi di sovradosaggio sono stati segnalati in seguito all’uso prolungato (superiore a 4 settimane) e/o all’assunzione di quantità elevate di liquirizia, presentando sintomi quali ritenzione idrica, ipokaliemia, ipertensione, alterazioni del ritmo cardiaco ed encefalopatia ipertensiva [2].
L’acido glicirrizico è in grado di inibire l’11β-idrossi-deidrogenasi, l’enzima deputato alla trasformazione del cortisolo in cortisone; l’aumento dei livelli circolanti di cortisolo (ormone con affinità molto superiore per i recettori mineralcorticoidi rispetto al cortisone), può causare un quadro clinico caratterizzato da bassi valori di potassio e alti livelli di sodio, ritenzione idrica e aumento della pressione arteriosa. Uno studio dimostra che l’effetto si può manifestare anche a dosi pari o lievemente superiori ai 100 mg di acido glicirrizico al giorno, soprattutto se l’assunzione è continuata nel tempo [5]. Bisogna ancora approfondire e fare ulteriori studi per affermare con certezza limiti nella dose.
L’uso di prodotti a base di liquirizia con concentrazioni elevate di acido glicirrizico è sconsigliato anche nei bambini e nelle donne in gravidanza per mancanza di dati sulla sicurezza.

Riferimenti

  1. Pastorino G, Cornara L, Soares S, Rodrigues F, Oliveira MBPP. Liquorice (Glycyrrhiza glabra): A phytochemical and pharmacological review. Phytother Res. 2018 Dec;32(12):2323-2339. doi: 10.1002/ptr.6178. Epub 2018 Aug 17. PMID: 30117204; PMCID: PMC7167772.
  2. Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC). (2012, May 22). Community herbal monograph on Glycyrrhiza glabra L. and/or Glycyrrhiza inflata Bat. and/or Glycyrrhiza uralensis Fisch., radix. EMA/HMPC/571119/2010.
  3. Wahab, S., Annadurai, S., Abullais, S. S., Das, G., Ahmad, W., Ahmad, M. F., Kandasamy, G., Vasudevan, R., Ali, M. S., & Amir, M. (2021). Glycyrrhiza glabra (Licorice): A Comprehensive Review on Its Phytochemistry, Biological Activities, Clinical Evidence and Toxicology. Plants (Basel, Switzerland), 10(12), 2751.
  4. El-Saber Batiha, G., Magdy Beshbishy, A., El-Mleeh, A., Abdel-Daim, M. M., & Prasad Devkota, H. (2020). Traditional Uses, Bioactive Chemical Constituents, and Pharmacological and Toxicological Activities of Glycyrrhiza glabra L. (Fabaceae). Biomolecules, 10(3), 352.
  5. Af Geijerstam, P., Joelsson, A., Rådholm, K., & Nyström, F. H. (2024). A low dose of daily licorice intake affects renin, aldosterone, and home blood pressure in a randomized crossover trial. The American journal of clinical nutrition, 119(3), 682–691.