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Ginepro

Juniperus communis L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Juniperus communis L.

Nome comune

Ginepro; Ginepro comune

Parti usate

Bacche; Parti aeree; Corteccia

Fitochimica

Flavonoidi (Apigenina, Rutina, Luteolina, Quercetina, Scutellareina, Nepetina, Amentoflavone, Bilobetina, Cupressuflavone, Hinokiflavone, Biflavoni, Isocriptomerina, Sciadopitina, Isoquercetina); Terpeni/Idrocarburi terpenici (Limonene, 𝛼-Pinene, 𝛽-Pinene, Sabinene, Mircene, D-𝛼-Pinene, Canfene, Diidroiunene, Cadinene, Ginepro, Canfora, Terpinen-4-ol, Mirtrenolo, 𝛽-Citronellolo, Linalolo, Idrocanfene, Borneolo, Germacrene B e D, 𝛼- e 𝛽-Selinene, 𝛼-Umulene, Epi-𝛼-Bisabololo, 𝛼-Muurolene, 𝛽- e 𝛿-Elemene, 𝛼-Cadinolo, Spathulenolo, Eudesmolo, Viridiflorolo, Germacrene D-4-olo, Ossido di Cariofillene); Acidi (Acido ascorbico, Acido formico, Acido malico, Acido glicolico, Acido acetico); Cumarine (Umbelliferone); Diterpeni biciclici (Acido imbricatolico, Acido isocupressico, Ariltetralina, Junicedral, Acido comunicante, Acidi diterpenici); Tannini; Cere; Gomme; Lignine; Sesquiterpeni (Cedrano, Longifolano).

Botanica

Il Juniperus communis, comunemente conosciuto come ginepro, è un arbusto o un piccolo albero sempreverde a lenta crescita, appartenente alla famiglia delle Cupressaceae. Originario di Europa, Asia meridionale e Nord America, questa specie si adatta bene a condizioni di scarsa disponibilità idrica. Si trova spesso in zone dove altre piante faticano a sopravvivere, in particolare predilige le aree montane e i climi mediterranei caratterizzati da siccità estiva.
Può crescere fino a 10 metri di altezza, ma solitamente si mantiene tra i 5-6 metri.
Il fusto appare tortuoso e ramificato sin dalla base in modo ascendente, la corteccia grigio-rossastra è sfaldata in strisce.
Le foglie, aghiformi e lanceolate con apici pungenti, si raggruppano in verticilli di tre, con un colore che varia dal verde intenso al verde-blu, con striature chiare sulla pagina inferiore.
Essendo una pianta dioica, alcune hanno solo fiori maschili e altre fiori femminili. I fiori maschili si presentano come strobili gialli, di forma sferico-ovoide, con dimensioni di circa 5 mm. Quelli femminili sono invece sferici e dotati di brattee carnose di colore verde.
I frutti subsferici emanano un aroma di trementina e hanno un gusto amaro. Questi “frutti” sono in realtà pseudo bacche, dette galbuli, generate dalla trasformazione delle brattee apicali, inizialmente verdi e poi bluastre a maturazione.

Raccolta

Il ginepro fiorisce in primavera, periodo in cui è possibile raccogliere le gemme. I frutti si raccolgono invece tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno (secondo anno).

Modalità d’uso

Il ginepro è principalmente conosciuto per le sue bacche, che vengono utilizzate come spezia. Queste bacche hanno un sapore leggermente piccante e legnoso, molto caratteristico, utilizzato spesso in abbinamento a piatti a base di selvaggina, si sposa bene anche con verdure. Le bacche sono anche un ingrediente fondamentale nel gin.

  • Infuso: mettere in infusione un cucchiaio di bacche schiacciate in 250-300 ml di acqua bollente per circa 10 minuti. Filtrare e bere 2-3 tazze il giorno.
  • Olio essenziale: se indicato per uso interno se ne possono assumere da 1 a 3 gocce, per un massimo di 3 volte al giorno, disperse su una zolletta di zucchero o un cucchiaino di miele. Per uso esterno aggiungere poche gocce in acqua bollente per inalazioni e suffumigi oppure diluire al 40% in olio vegetale e massaggiare contro i dolori reumatici.
  • Tintura: assumere fino a 20-30 gocce, diluite in un bicchiere d’acqua, due volte al giorno. È importante non eccedere nelle dosi a causa della potenziale tossicità a dosi elevate.

Utilizzo tradizionale

Le bacche di ginepro sono state a lungo utilizzate come medicinale da molte culture. Le tribù dell’America occidentale mescolavano le bacche di J. communis con la corteccia della radice di berberis in un tè alle erbe. Le bacche sono utilizzate nella medicina tradizionale turca come diuretico, antisettico e per il trattamento di problemi gastrointestinali. Il potenziale anti-infiammatorio del ginepro è stato empiricamente stabilito e trasmesso nella medicina popolare di diversi paesi in tutta Europa. I frutti della pianta sono stati tradizionalmente utilizzati per il trattamento dell’emicrania, dell’artrite reumatoide e della gotta. I nativi americani usavano le bacche di J. communis come contraccettivo femminile così come agente anoressizzante e nel trattamento del diabete [1].

Ricerca scientifica

Attività antiossidante

Gli estratti di bacche di ginepro dimostrano una marcata attività antiossidante, evidenziata da studi che includono test di neutralizzazione dei radicali liberi in vitro e l’analisi del loro potenziale chelante dei metalli. Questi estratti, sia in forma acquosa che etanolica, mostrano una significativa attività antiossidante alle concentrazioni di 20, 40 e 60 μg/ml, sottolineando un efficace potere riducente, di chelazione dei metalli e di neutralizzazione dei radicali liberi [2]. Anche gli oli essenziali ottenuti dalle bacche di diverse specie di ginepro hanno dimostrato attività antiossidante [3], principalmente attribuita al trasferimento di elettroni. L’effetto bloccante dei processi di ossidazione, dovuto all’aumento dell’attività di enzimi antiossidanti come superossido dismutasi, catalasi e glutatione perossidasi, e la riduzione della perossidazione lipidica sono stati confermati [4]. La composizione chimica e la concentrazione delle componenti dell’olio influenzano l’attività anti-radicalica, con i terpeni idrocarburi che prevalgono, evidenziando un ruolo significativo nell’inibizione della perossidazione lipidica [5,6]. I polifenoli e i loro esteri, isolati dal frutto di J. communis, hanno dimostrato proprietà antiossidanti significative, rendendo il ginepro una fonte naturale e facilmente accessibile di antiossidanti [7,8].

Attività neuroprotettiva

Gli estratti di J. communis hanno dimostrato di avere un effetto protettivo sui tessuti nervosi e di migliorare la memoria operativa negli animali. Pertanto, potrebbero rappresentare un’alternativa terapeutica promettente per il trattamento di malattie neurologiche croniche come il Parkinson e l’Alzheimer.
In particolare è stato evidenziato che l’estratto metanolico ha un effetto terapeutico nei modelli animali con malattia di Parkinson indotta da reserpina [8,9]. Allo stesso modo, si è scoperto che l’estratto della pianta ha un significativo effetto neuroprotettivo contro i sintomi simili al Parkinson indotti da clorpromazina [11]. L’inalazione di oli volatili per 21 giorni ha migliorato i deficit di memoria indotti da amiloide-ß nei modelli murini con malattia di Alzheimer.

Attività antidiabetica

La somministrazione orale di un decotto di bacche di ginepro ha mostrato di ridurre significativamente i livelli di glucosio nel sangue nei ratti sani. Questo effetto è stato osservato anche nei ratti diabetici trattati quotidianamente per 24 giorni, suggerendo che il decotto possa migliorare l’utilizzo del glucosio periferico grazie a un’attività simile all’insulina o alla sua capacità di rigenerare il pancreas, soprattutto in assenza di danni permanenti [13]. Effetti ipoglicemici sono stati riscontrati anche con l’estratto etanolico di bacche di ginepro sui ratti diabetici trattati con estratti metanolici e etanolici, mostrando anche benefici nel ridurre colesterolo, trigliceridi e lipoproteine a bassa densità, con un contemporaneo aumento delle lipoproteine ad alta densità [14]. Inoltre, l’uso dell’olio essenziale di ginepro ha evidenziato un calo significativo di colesterolo e trigliceridi in ratti con ipercolesterolemia [15].

Attività epatoprotettiva

Gli estratti etanolici o acquosi di bacche di ginepro sono stati studiati per la loro capacità di abbassare i marcatori di danno epatico nel sangue, come aspartato e alanina aminotransferasi, fosfatasi alcalina e bilirubina, in un modello di epatotossicità indotto da tetracloruro di carbonio [16]. Inoltre, è stato esaminato l’effetto epatoprotettivo dell’estratto con acetato di etile delle foglie di ginepro su danni epatici causati dal paracetamolo nei ratti, ottenendo una significativa riduzione del danno epatico rispetto ai ratti non trattati [8].

Attività antibatterica e antimicotica

L’olio essenziale estratto dalle bacche di ginepro ha dimostrato attività inibitoria sulla crescita di diverse specie batteriche, in modo particolare nei confronti di Staphylococcus aureus ed Escherichia coli [17,18].
Vari estratti di foglie hanno mostrato attività antimicotica, in particolare contro Aspergillis flavous [19], Aspergillus niger e Penicillium hirsutum [20].

Attività antinfiammatoria

Evidenza scientifica dell’attività antinfiammatoria del ginepro viene da diversi studi in vitro e in vivo, che hanno mostrato anche attività antistaminiche [20]. Ad esempio è stato dimostrato che l’estratto acquoso di ginepro inibisce del 55% la sintesi di prostaglandine e del 78% l’esocitosi indotta dal fattore di attivazione piastrinica [21].

Avvertenze e controindicazioni

Dati contrastanti sulla sicurezza dell’olio essenziale sono emersi per via della presenza di alcuni idrocarburi potenzialmente nefrotossici.
Il ginepro non deve essere utilizzato in caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti, nè in gravidanza e allattamento o periodo pre-operatorio.
Va evitata l’assunzione in caso di insufficienza renale e in presenza di glomerulonefriti e gastroenteriti.
Può interagire con farmaci diuretici e ipoglicemizzanti orali.

Riferimenti

  1. Raina, R., Verma, P. K., Peshin, R., & Kour, H. (2019). Potential of Juniperus communis L as a nutraceutical in human and veterinary medicine. Heliyon, 5(8), e02376. https://doi.org/10.1016/j.heliyon.2019.e02376
  2. Elmastaş, M., Gülçin, I., Beydemir, Ş., İrfan Küfrevioğlu, Ö., & Aboul‐Enein, H. Y. (2006). A study on the in vitro antioxidant activity of juniper (Juniperus communis L.) fruit extracts. Analytical letters, 39(1), 47-65.
  3. Emami, S. A., Javadi, B., & Hassanzadeh, M. K. (2007). Antioxidant Activity of the Essential Oils of Different Parts of Juniperus communis. subsp. hemisphaerica. and Juniperus oblonga. Pharmaceutical Biology, 45(10), 769-776.
  4. Höferl M, Stoilova I, Schmidt E, Wanner J, Jirovetz L, Trifonova D, Krastev L, Krastanov A. Chemical Composition and Antioxidant Properties of Juniper Berry (Juniperus communis L.) Essential Oil. Action of the Essential Oil on the Antioxidant Protection of Saccharomyces cerevisiae Model Organism. Antioxidants (Basel). 2014 Feb 24;3(1):81-98. doi: 10.3390/antiox3010081. PMID: 26784665; PMCID: PMC4665443.
  5. Wei A, Shibamoto T. Antioxidant activities and volatile constituents of various essential oils. J Agric Food Chem. 2007 Mar 7;55(5):1737-42. doi: 10.1021/jf062959x. Epub 2007 Feb 13. PMID: 17295511.
  6. Misharina TA, Terenina MB, Krikunova NI. [Antioxidant properties of essential oils]. Prikl Biokhim Mikrobiol. 2009 Nov-Dec;45(6):710-6. Russian. PMID: 20067158.
  7. Ochocka, J. R., Asztemborska, M., Zook, D. R., Sybilska, D., Perez, G., & Ossicini, L. (1997). Enantiomers of monoterpenic hydrocarbons in essential oils from Juniperus communis. Phytochemistry, 44(5), 869-873.
  8. Ved A, Gupta A, Rawat AK. Antioxidant and Hepatoprotective Potential of Phenol-Rich Fraction of Juniperus communis Linn. Leaves. Pharmacogn Mag. 2017 Jan-Mar;13(49):108-113. doi: 10.4103/0973-1296.197648. PMID: 28216892; PMCID: PMC5307892.
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  11. Rana, N., & Bais, S. (2014). Neuroprotective effect of J. communis in Parkinson disease induced animal models. Pharmacology Department, Punjab Technical University, Punjab, India.
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  20. Fierascu I, Ungureanu C, Avramescu SM, Cimpeanu C, Georgescu MI, Fierascu RC, Ortan A, Sutan AN, Anuta V, Zanfirescu A, Dinu-Pirvu CE, Velescu BS. Genoprotective, antioxidant, antifungal and anti-inflammatory evaluation of hydroalcoholic extract of wild-growing Juniperus communis L. (Cupressaceae) native to Romanian southern sub-Carpathian hills. BMC Complement Altern Med. 2018 Jan 4;18(1):3. doi: 10.1186/s12906-017-2066-8. PMID: 29301523; PMCID: PMC5755145.
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