Fitochimica
L’olio essenziale di Laurus nobilis è stato analizzato in dettaglio [9], mostrando una composizione ricca di terpeni, in particolare monoterpeni ossigenati, monoterpeni idrocarburici e sesquiterpeni, insieme ad alcuni fenilpropanoidi. La resa in olio si aggira intorno allo 0,78% nei frutti, 0,80% nei ramoscelli e 3,25% nelle foglie.
Il composto più abbondante in tutte le parti della pianta è il 1,8-cineolo, un monoterpene ossigenato che arriva a rappresentare fino al 48% dell’olio nei ramoscelli. Accanto al 1,8-cineolo si trova una quantità importante di acetato di α-terpinile, un altro monoterpene ossigenato presente in percentuali comprese tra il 10% e il 14%. Nei frutti si concentrano anche altri monoterpeni come α-pinene, sabinene, β-fellandrene e canfene, oltre al β-elemeno, che appartiene ai sesquiterpeni, e a tracce di acetato di bornile. Nei ramoscelli, oltre ai monoterpeni, si rilevano quantità più elevate di composti come il β-linalolo e il terpinen-4-olo, insieme al metileugenolo, un derivato fenilpropanoide. Anche nelle foglie il profilo chimico è dominato dai monoterpeni ossigenati, affiancati da sabinene, β-linalolo, α-terpineolo e metileugenolo.





