acerola
malpighia glabramalpighia glabra

Acerola

Malpighia glabra L.
Numero di osservazioni umane nel mondo di nel 2023. Credits: GBIF | OpenStreetMap.

Nome scientifico

Malpighia glabra L.

Nome comune

Acerola

Parti usate

Frutti; Foglie

Fitochimica

Zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio); Acidi organici (acido malico, acido citrico, acido tartarico); Vitamine (acido ascorbico, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, acido folico, vitamina A); Minerali (calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio, zinco); Carotenoidi (β-carotene, luteina, β-criptoxantina, α-carotene); Flavonoidi (Aceronidina); Antociani; Pectina; Terpenoidi (acerolanine); Tannini

Botanica

L’acerola, nota scientificamente come Malpighia glabra L., è una pianta appartenente alla famiglia delle Malpighiaceae, originaria delle regioni tropicali delle Americhe, in particolare della parte nord del Sud America, America Centrale e parti dei Caraibi, è adesso coltivata prevalentemente in Brasile, Messico, in alcune regioni del sud est asiatico e in India.
Il genere Malpighia contiene circa 45 piante arbustive (o piccoli alberi). Malpighia glabra può raggiungere altezze comprese tra 2 e 5 metri.
Le sue foglie sono sempreverdi, opposte, semplici, con margini interi o leggermente ondulati, e hanno una lunghezza variabile tra 2 e 8 centimetri.
I fiori dell’acerola sono distintivi, piccoli e dal colore che varia dal rosa al rosso, con cinque petali e numerosi stami, attraggono impollinatori come api e farfalle.
Il frutto, per il quale l’acerola è maggiormente conosciuta, è una drupa carnosa, sferica o leggermente ovale, di circa 1-3 centimetri di diametro.
Quando è maturo, il frutto assume un colore rosso brillante.
I semi, ricchi di composti fenolici, sono relativamente piccoli e di forma ovale o reniforme, con una superficie liscia e una colorazione che può variare dal marrone chiaro fino quasi al nero.

Raccolta

La raccolta avviene prima che le drupe raggiungono la piena maturazione, poichè il frutto meno maturo è più ricco di acido ascorbico. Una volta raccolti, i frutti, sono utilizzati freschi o vengono fatti succhi, puree o integratori, per preservarne il ricco contenuto di vitamina C.

Modalità d’uso

Il consumo fresco dei frutti, nei luoghi dove la pianta ha origine, è la forma più diretta per godere dei benefici dell’acerola.

  • Integratore: la posologia varia in base al dosaggio e al tipo di estratto, è dunque importante seguire le indicazioni presenti sul prodotto e chiedere consiglio al proprio medico o farmacista.
  • Succo: il succo puro di acerola è consigliabile berlo lontano dai pasti e non superare la dose dei 10 ml, fino a due volte al giorno.

Utilizzo tradizionale

Tradizionalmente i frutti di acerola sono stati utilizzati per trattare diarrea, disturbi epatici o come antipiretico naturale.
L’elevata quantità di vitamina C, un potente antiossidante, è il motivo per cui questo frutto è da tanto tempo utilizzato.

Ricerca scientifica

Attività antiossidante e antigenotossica

In uno studio in vivo su topi è stata valutata la tossicità sul DNA di un estratto dei frutti di acerola.
In nessuna fase della maturazione del frutto questo ha presentato genotossicità, è stata invece riscontrata, in particolare nel frutto più acerbo, una notevole attività antiossidante e un effetto protettivo sul DNA contro i danni causati da H₂O₂ [1]. Questo è dovuto al fatto che il frutto non maturo contiene maggiori concentrazioni di Vitamina C.

Attività antitumorale e antimutagena

Uno studio giapponese ha analizzato come l’estratto di acerola prevenga la crescita incontrollata delle cellule e l’attivazione del percorso Ras (importante nella regolazione della crescita e sopravvivenza delle cellule) durante lo sviluppo del cancro ai polmoni nei topi causato da NNK, una sostanza cancerogena che si sviluppa dagli alcaloidi del tabacco con la combustione.
È stato scoperto che assumere acerola a dosi di 70 mg/kg e 700 mg/kg riduce l’attività di specifici marker di proliferazione cellulare, aiutando a controllare la crescita del tumore [2].

La ricerca ha inoltre evidenziato come il succo, sia fresco che congelato, dell’acerola possa ridurre le mutazioni ai danni del DNA causati in particolare da un farmaco chemioterapico, il ciclofosfamide [3].

Attività epatoprotettiva

Le foglie di Malpighia glabra sono certamente meno utilizzate rispetto ai frutti in fitoterapia, ma si è recentemente scoperto che sono ricche di sostanze benefiche come flavonoidi, cumarine, acidi fenolici e aminoacidi.
Uno studio in vivo su ratti, con fegato danneggiato da sostanze tossiche, ha infatti dimostrato che le foglie di acerola hanno un effetto epatoprotettivo addirittura maggiore rispetto alla silimarina, un mix di principi attivi estratti dal cardo mariano [4].

Avvertenze e controindicazioni

Non sono noti effetti collaterali derivanti dall’assunzione di acerola. E’ controindicata in caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti.
Può interagire con antidiabetici orali. Inoltre la vitamina C ad alte dosi può contrastare l’attività disinfettante urinaria delle Ericaceae come uva ursina, corbezzolo etc [5].

Riferimenti

  1. Nunes Rda S, Kahl VF, Sarmento Mda S, Richter MF, Costa-Lotufo LV, Rodrigues FA, Abin-Carriquiry JA, Martinez MM, Ferronatto S, Ferraz Ade B, da Silva J. Antigenotoxicity and antioxidant activity of Acerola fruit (Malpighia glabra L.) at two stages of ripeness. Plant Foods Hum Nutr. 2011 Jun;66(2):129-35. doi: 10.1007/s11130-011-0223-7. PMID: 21503669.
  2. Nagamine, I., Akiyama, T., Kainuma, M., Kumagai, H., Satoh, H., Yamada, K., Yano, T., & Sakurai, H. (2002). Effect of acerola cherry extract on cell proliferation and activation of Ras signal pathway at the promotion stage of lung tumorigenesis in mice. Journal of Nutritional Science and Vitaminology, 48, 69–72. https://doi.org/10.3177/jnsv.48.69
  3. Düsman E, Almeida IV, Tonin LT, Vicentini VE. In vivo antimutagenic effects of the Barbados cherry fruit (Malpighia glabra Linnaeus) in a chromosomal aberration assay. Genet Mol Res. 2016 Dec 19;15(4). doi: 10.4238/gmr15049036. PMID: 28002591.
  4. El-Hawary SS, El-Fitiany RA, Mousa OM, Salama AAA, El Gedaily RA. Metabolic profiling and in vivo hepatoprotective activity of Malpighia glabra L. leaves. J Food Biochem. 2021 Feb;45(2):e13588. doi: 10.1111/jfbc.13588. Epub 2020 Dec 22. PMID: 33349967.
  5. Firenzuoli, F. (2009). Interazioni fra erbe, alimenti e farmaci. Tecniche Nuove.